Visti gli articoli 75 e 87 della Costituzione;
  Vista la legge 25 maggio 1970, n. 352, recante norme sui referendum
previsti  dalla  Costituzione  e  sulla  iniziativa  legislativa  del
popolo, e successive modificazioni ed integrazioni;
  Visto il proprio decreto in data 12 gennaio 1994, pubblicato  nella
Gazzetta  Ufficiale - serie generale - n. 10 del 14 gennaio 1994, con
il quale e' stato indetto il referendum  popolare  per  l'abrogazione
parziale dell'art. 19 della legge 20 maggio 1970, n. 300 (Norme sulla
tutela  della  liberta'  e  dignita'  dei  lavoratori, della liberta'
sindacale e dell'attivita' sindacale nei luoghi di lavoro e norme sul
collocamento);
  Visti i propri decreti 16 gennaio 1994, n. 27  e  n.  28,  relativi
allo  scioglimento  delle  Camere ed alla convocazione dei comizi per
l'elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica;
  Considerato che, di conseguenza, ai  sensi  dell'art.  34,  secondo
comma,  della legge 25 maggio 1970, n. 352, il referendum indetto con
il sopracitato decreto  12  gennaio  1994  e'  stato  automaticamente
sospeso;
  Vista  la  deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella
riunione del 29 marzo 1995;
  Sulla proposta  del  Presidente  del  Consiglio  dei  Ministri,  di
concerto con i Ministri dell'interno e di grazia e giustizia;
                        il seguente decreto:
  E'  nuovamente  indetto  il  referendum  popolare per l'abrogazione
dell'art. 19, primo  comma,  lettera  a):  "  a)  delle  associazioni
aderenti  alle  confederazioni maggiormente rappresentative sul piano
nazionale;", nonche' lettera b),  limitatamente  alla  lettera  "b)",
alle  parole  "non  affiliate  alle  predette  confederazioni" e alle
parole "nazionali o provinciali", della legge 20 maggio 1970, n.  300
"Norme  sulla  tutela della liberta' e dignita' dei lavoratori, della
liberta' sindacale e dell'attivita' sindacale nei luoghi di lavoro  e
norme sul collocamento".
  I  relativi  comizi  sono  convocati  per  il giorno di domenica 11
giugno 1995.
  Il presente decreto sara' pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della
Repubblica italiana.
   Dato a Roma, addi' 5 aprile 1995
                                  DINI, Presidente del Consiglio  dei
                                  Ministri
                                  MANCUSO,   Ministro   di  grazia  e
                                  giustizia